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Baìcoli veneziani con zabaione
Da ormai due secoli il biscotto più caratteristico di Venezia è il Baìcolo. Fu creato nel settecento dalle offellerie e panetterie venezi...
Da ormai due secoli il biscotto più caratteristico di Venezia è il Baìcolo. Fu creato nel settecento dalle offellerie e panetterie veneziane ed era di moda servirlo con lo zabaione. Era anche un biscotto molto secco utilizzato volentieri dai commercianti veneziani che facevano lunghi viaggi in mare: se conservato in scatole di latta, poteva mantenere la sua fragranza per lunghi periodi senza subire l'attacco dell'umidità e del tempo.
Ha la forma di sottili fettine di pane e per questo motivo assomiglia ai piccoli branzini di laguna: i baìcoli, da qui il suo nome.
La preparazione prevede due momenti di lievitazione e una doppia cottura in forno.
Oggi i Baìcoli sono molto diffusi non solo a Venezia, ma anche nelle zone del padovano e trevigiano vicine al territorio veneziano. Vengono generalmente serviti, oltre che con il classico zabaione, anche con una crema di mascarpone o con la cioccolata calda.
Ingredienti per i biscotti
300 g di farina
50 g di burro
80 g di zucchero
10 g di lievito di birra
1 albume
un pizzico di sale
Sciogliete il lievito di birra con poca acqua tiepida; incorporate 50 g di farina, formate una palla e fatela lievitare in un luogo caldo coperta con un tovagliolo, fino a raddoppiare.
Impastate la restante farina con lo zucchero, l'albume leggermente montato, il sale e il burro.
Unitela al lievitino e lavorate il composto fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Fate lievitare nuovamente per un'ora.
Riprendete il composto, dividetelo in tre parti formando dei rotoli di 5 cm di diametro.
Riponeteli in una teglia foderata con carta da forno (o usate il Si
lpat
), lasciandoli lievitare in un luogo caldo coperti con il tovagliolo.
Cuocete in forno a 180°C per 20 minuti o fino a quando non risulteranno dorati.
Sfornateli e lasciate raffreddare.
Dopo 4-5 ore tagliateli a fette sottili.
Rimettete in forno a biscottare.
Per lo zabaione
4 tuorli d'uovo
100 g di zucchero
120 g di marsala o Vin santo o moscato
Montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete il vino scelto frustando bene.
Cuocete a bagnomaria senza smettere di mescolare.
Appena lo zabaione si presenta soffice e spumoso disponetelo nelle coppe accompagnandolo con i baìcoli pronti per essere inzuppati.
Ricetta tratta da
l
libro:
Il Veneto che fa gola (di Armando Zanotto)
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Zelten trentino
Tradizionalmente lo Zelten era un pane di segale dolce arricchito con noci, mandorle e canditi. Si preparava in anticipo per regalarlo...
Tradizionalmente lo
Zelten
era un pane di segale dolce arricchito con noci, mandorle e canditi. Si preparava in anticipo per regalarlo o gustarlo a pezzetti come dolce simbolo delle festività natalizie. Infatti il nome deriva dal tedesco "selten" che vuol dire "a volte" o eccezionalmente con tale ricchezza di ingredienti ... solo a Natale!
Buono e genuino diffuso in tutto il Trentino Alto Adige con alcune variazioni nell' impasto e negli ingredienti.
Oggi nel Trentino non si prepara più con la base del pane, ma come torta: ... farina, burro, uova, zucchero, canditi e frutta secca in abbondanza.
Ingredienti per una tortiera di 26 cm di Ø
250 g di farina
100 g di burro
100 g di zucchero
2 tuorli
2 albumi
scorza di limone e di arancia grattugiate
mezzo bicchiere di latte tiepido
mezzo cucchiaino di lievito
sale
350 g circa di frutta secca e candita
1 bicchiere di Rum
Ingredienti frutta secca e canditi
mandorle
noci
uvetta
pinoli
arance candite
ananas candito
papaia candita
cedro candito
Tagliate a pezzetti la frutta troppo grande.
La sera precedente, mettete a bagno la frutta secca e i canditi nel Rum.
Montate gli albumi a neve.
Lavorate il burro con lo zucchero, aggiungete i tuorli, la farina, le scorzette grattugiate, il latte, il lievito e mescolate.
Unite con delicatezza gli albumi e alla fine il ripieno di frutta; (l'impasto non deve risultare troppo liquido altrimenti la frutta cadrebbe sul fondo)
Decorate la superficie con pinoli.
Versate in una tortiera imburrata e infarinata e cuocete nel forno preriscaldato per 40 - 50 minuti a 180°C.
Buon Natale!
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Minestra di riso integrale e porro
Il riso integrale è l'ideale per questa minestra fumante, calda e leggera da preparare a cena dopo le pantagrueliche mangiate delle ...
Il riso integrale è l'ideale per questa minestra fumante, calda e leggera da preparare a cena dopo le pantagrueliche mangiate delle feste. La cottura è abbastanza lunga, almeno 45 minuti che si possono dimezzare con la pentola a pressione.
Mi sono ricordata della minestra di riso e patate che mangiavo da bambina, ed è pure la prima pietanza che ho imparato a cucinare appena più grandicella. Ho voluto arricchirla con porro e al posto del riso normale ho preferito l'integrale più sano e saporito.
Il segreto per rendere questa zuppa davvero gustosa sta nel rosolare bene la cipolla e le patate, prima di aggiungere il brodo.
Per 4 persone
100 g di patate
1 cipolla
2 pugni a testa di riso integrale
prezzemolo
olio extravergine di oliva
il cuore verde del porro
brodo di carne o brodo vegetale
Sbucciate, lavate le patate e tagliatele a piccoli dadi.
Tritate finemente la cipolla.
Tagliate il porro a listarelle larghe mezzo centimetro.
In una pentola con olio soffriggete la cipolla, aggiungete le patate e fatele rosolare assieme alla cipolla (a lungo) mescolando continuamente finché le patate avranno preso un po' di colore.
A questo punto aggiungete brodo (o acqua + dado vegetale) e portate a bollore.
Unite il riso integrale e il porro, metà del prezzemolo e fate cuocere 40-50 minuti.
Aggiustate di sale e di brodo per avere la giusta densità di una minestra.
Guarnite con prezzemolo ed eventualmente con qualche rondella di carota e porro bolliti a parte.
Servite la pietanza caldissima con Parmigiano Reggiano.
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Clafoutis di mele alla cannella e mandorle
Il clafoutis è un dolce contadino di origine francese, della zona di Limousin. L'originale, che risale alla notte dei tempi, sarebbe...
Il clafoutis
è un dolce contadino di origine francese, della zona di Limousin.
L'originale, che risale alla notte dei tempi, sarebbe stato con ciliegie selvatiche dal nocciolo profumato, da cui il motivo dell'utilizzo del frutto lasciato intero.
Purtroppo non abbiamo quelle ciliegie profumate e quindi accontentiamoci delle nostre mele profumandole di cannella.
A dire il vero mi sono incuriosita di questo dolce, che normalmente non mi attirava poi tanto, dopo averlo trovato sul blog di Concetta 'Cats and Food and Rock'n' Roll' (chiuso), tratto dalla ricetta di Rita 'Clafoutis di mele e mandorle alla cannella'.
È stata lei a convincermi di provarlo, il clafoutis se lo conosci lo ami, e il pregiudizio di ritenerlo poco più che una pastella per crepes con la frutta sarebbe sparito.
Aveva ragione, il dolce è molto buono, semplice; molto facile l'esecuzione, con la possibilità di poterlo preparare anche in piccole monoporzioni come ha fatto Concetta.
Io ho ridotto invece la ricetta (con le dosi di Rita) di un terzo per adattarla alla mia tortiera.
Ingredienti per una teglia 22 cm di Ø
2 mele Golden
90 g di zucchero
55 g di farina
45 g di g maizena
2 uova
80 ml di latte
65 ml di panna fresca
40 g di mandorle a scaglie
scorza di arancia o limone
zucchero a velo
cannella
Montate bene le uova con lo zucchero per diversi minuti.
Nel frattempo pelate e tagliate le mele sottili, (mettetele in una ciotola con acqua e un goccio di limone per non farle annerire).
Quando le uova sono belle spumose, aggiungete la farina e la maizena
setacciate e la scorza dell'agrume scelto, mescolando bene.
Imburrate lo stampo o gli eventuali stampini e foderateli con le mele sia sul fondo che i lati.
Spolverate con la cannella e versate il composto non fino al bordo altrimenti con la cottura fuoriesce.
Cospargete con zucchero a velo e se vi piace qualche fetta di mela sottile, (la prossima volta metterò anche qualche scaglia di mandorla).
Infornate a 180°C per 40 minuti circa.
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Polenta pasticciata con funghi chiodini e mozzarella di bufala
Questo piatto è l'ideale per usare gli avanzi di polenta; anzi, se vi manca e avete voglia di provare, dovrete preparare la polenta...
Questo piatto è l'ideale per usare gli avanzi di polenta; anzi, se vi manca e avete voglia di provare, dovrete preparare la polenta il giorno precedente.
L'ho sempre preparata con i migliori funghi porcini.
Visto che avevo solo chiodini ho aggiunto mozzarella di bufala per renderli un po' "fila e fondi"... da leccarsi i baffi!
Pietanza pratica da cucinare: è possibile prepararla con calma il giorno prima ed è ottima anche riscaldata.
Ingredienti per 4 persone
polenta a fettine sottili
300 g di funghi chiodini o porcini cotti
1 mozzarella di bufala
parmigiano reggiano grattugiato
Besciamella
Prezzemolo
1 spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
poca salsa di pomodoro
L'ideale sarebbe avere avanzi di polenta come ho fatto io, altrimenti preparatela il giorno precedente mettendola a raffreddare in una teglia rettangolare.
Fate saltare qualche minuto, nel tegame, i chiodini con l'olio, lo spicchio di aglio e il prezzemolo.
Tagliate la polenta a fettine sottili.
Preparate la besciamella.
In una teglia per lasagne spargete un po' di besciamella
Coprite con uno strato di polenta.
Cospargete con funghi, mozzarella, parmigiano.
Fate uno strato...
o andate avanti se avete polenta e funghi a sufficienza; finite con besciamella e macchiate con salsa di pomodoro.
Gratinate al forno fino a doratura (200°C ventilato + statico per circa 25-30 minuti)
Prima di impiattare, per facilitare il taglio, lasciatela raffreddare 5 minuti circa.
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Fusilli di Gragnano con salsa di zucca, porro e radicchio di Treviso
I fusilli lunghi sono un formato di pasta tipica della zona di Gragnano; era indispensabile inventare un condimento altrettanto particol...
I fusilli lunghi sono un formato di pasta tipica della zona di Gragnano; era indispensabile inventare un condimento altrettanto particolare per una pasta fatta a mano e trafilata in bronzo.
Il sapore delicato del porro e il gusto amarognolo del radicchio di Treviso si accompagnano felicemente alla lieve dolcezza della zucca in salsa con pinoli e mandorle.
Ne è scaturito un primo piatto leggero, facile da preparare e scenografico per il colore degli ortaggi e per il formato della pasta.
Ingredienti per 4 persone
350 g di Fusilli di Gragnano lunghi (o reginette)
100 g di zucca
200 g di radicchio di Treviso
100 g di porro (il cuore verde)
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di mandorle
olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di Parmigiano reggiano
sale
Cuocete
qualche minuto la zucca (fatta a pezzetti)al microonde.
Affettate il porro e il radicchio.
Mettete un pochino d'olio in un tegame e fate saltare un attimo i porri e il radicchio, salate e lasciate da parte.
Frullate la zucca con i pinoli, le mandorle, olio, sale e un pochino di acqua se serve.
Nel frattempo cuocete la pasta in acqua salata.
Riscaldate la salsa di zucca, aggiungete un cucchiaio di parmigiano e quando la pasta sarà cotta versatela nel tegame con la salsa, amalgamate e alla fine aggiungete le due verdure.
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Pan pepato (Lebkuchen) [Gingerbread]
Pan pepato in italiano o Lebkuchen in tedesco o Gingerbread in inglese. Sono tre lingue diverse per chiamare il biscottino da appendere al...
Pan pepato in italiano o Lebkuchen in tedesco o Gingerbread in inglese. Sono tre lingue diverse per chiamare il biscottino da appendere all'albero di Natale. Queste decorazioni sono la gioia dei bambini, impazziscono nel voler partecipare a questo rito allegro e creativo; questi dolcetti sono divertenti nelle forme e molto deliziosi se sono decorati con la glassa di zucchero; tutte le ricette hanno in comune l'utilizzo di tante spezie dal forte sapore ... da qui certamente il nome di panpepato.
Le dosi di base importanti della ricetta le ho tratte dal libro "Dolci Dolomiti"(di Gasteiger, Wieser, Bachmann), ho però adattato alle mie esigenze la parte più flessibile che sono le spezie: zenzero fresco grattugiato, cannella, vaniglia e cacao sono gli aromi che ho usato. Volutamente ho estromesso la polvere di chiodi di garofano; spesso trovo questa spezia tanto forte che alla fine prevale sugli altri gusti, in alternativa ho preferito lo zenzero che mi piace da morire... dimezzato il miele ho aggiunto sciroppo di acero molto adatto per questi dolci. Sono molto soddisfatta, bello il colore di questo biscottino natalizio, squisito e fragrante il sapore.
Ingredienti
360 g di farina
140 g di farina integrale
150 g di mandorle grattugiate
200 g di zucchero
100 g di miele
100 g di sciroppo di acacia o acero
2 uova
10 g di bicarbonato
50 g di burro morbido
1 scorza di limon
e
1 cucchiaino di cacao amaro
30 g di zenzero fresco grattugiato
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio di Rum
2 cucchiai di succo di limone
vaniglia
Mescolate le farine, le mandorle grattugiate e il bicarbonato.
Unite il miele, lo sciroppo di acero, lo zucchero, le uova uno alla volta, il burro sciolto, lo zenzero grattugiato e tutti i restanti aromi... fino ad ottenere un impasto liscio e compatto.
Adagiatelo nella ciotola e fatelo riposare almeno 12 ore al freddo o in frigorifero coperto. Questo gesto serve per consolidare la massa e per facilitare la lavorazione dei biscotti.
Stendete la pasta con uno spessore di 1 cm, ritagliate le forme a piacere, riportatele sulla teglia ricoperta con carta da forno o con il comodo Silpat e cuocetele nel forno a 150°C - 160°C forno ventilato
per 10 minuti
circa.
Decorate i biscotti con la glassa di zucchero.
Per la glassa da decorazione
1 albume
200 g di zucchero a velo
3 cucchiaini di limone circa
Mescolate l'albume, lo zucchero e aggiungete il limone poco alla volta; cercate di ottenere una massa non troppo fluida.
Disegnate i biscotti a piacere utilizzando la Sac à poc
he.
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Tris di gnocchi di patate
Si tratta di un piatto di gnocchi di patate con tre colori e sapori diversi: gnocchi rossi con il radicchio di Treviso, gialli con la ...
Si tratta di un piatto di gnocchi di patate con tre colori e sapori diversi: gnocchi rossi con il radicchio di Treviso, gialli con la zucca e verdi con il tè matcha... due ingredienti autunnali e uno esotico.
Pietanza della tradizione italiana, ma un tantino più raffinato del classico gnocchi di patate con ragù o pomodoro; questo che propongo colpisce per l'appariscenza delle tinte e per la gradevolezza del gusto data dai sapori contrastanti amaro - dolce e neutro. Quasi neutro è anche il burro fuso come condimento, che non copre bensì distingue i sapori delicati.
Come notate ho specificato il tipo di patata da usare, la Kennebec; questa varietà con polpa bianca, molto farinosa, è perfetta per gli gnocchi di patate. Cresce molto bene anche in assenza di acqua, quindi adatta e molto utilizzata nelle coltivazioni in montagna.
Le patate di montagna sono insuperabili per il sapore, ricordo con nostalgia quei piatti non proprio all'altezza come presentazione, ma alquanto profumati, sapori che purtroppo sono andati perduti.
Ingredienti
per 4-5 persone
600 g di patate a pasta bianca
2 tuorli
50 g di parmigiano grattugiato
200 g di radicchio di Treviso
1 cucchiaino di tè verde matcha
100 g di zucca cotta
farina q.b.
sale-pepe
Condimento:
burro fuso
salvia
parmigiano reggiano
Lessate le patate con tutta la buccia.
Pelatele e schiacciatele con l'attrezzo per gnocchi; lasciate raffreddare.
Tagliate fine il radicchio di Treviso e passatelo in padella con poca cipolla e olio, poi frullatelo a poltiglia.
Tagliate a pezzi la zucca e cuocetela fino a quando sarà tenera, poi frullatela.
In una ciotola incorporate con la massa di patate, il parmigiano, il sale e i due tuorli (senza la farina).
Impastate delicatamente (io ho usato la kenwood con la frusta K).
Dividete l'impasto in tre parti che lavorerete separatamente.
Prendete il primo impasto, aggiungete la zucca e impastate con farina q.b. fino a rendere l'impasto sodo e omogeneo.
Prendete il secondo e fate altrettanto incorporando il radicchio di Treviso, la farina.
Prendete il terzo impasto, unite 1 cucchiaino di matcha, la farina e lavorate come sopra.
Realizzate dei lunghi cilindri e tagliateli ricavando dei piccoli gnocchi... infarinate bene.
Fate bollire in abbondante acqua salata, saranno pronti quando verranno a galla.
Condite con abbondante parmigiano, burro fuso e salvia.
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